giovedì 21 maggio 2020

Giorgio Almirante,32° anniversario dalla scomparsa del Padre della Destra Italiana e leader irripetibile

GIORGIO ALMIRANTE 22 Maggio 1988 - 22 Maggio 2020
“Non ho voglia di vivere a lungo. Quello che potevo fare di buono l’ho già fatto: ho seminato fede e speranza per tanti anni. Ho esortato al coraggio e alla pazienza un popolo che, se avesse avuto pazienza e coraggio, non sarebbe finito così male. Ho diffuso amore per idee buone e semplici. Di più non potrò mai fare. Ed è bene che uomini come me non raggiungano il successo. Degli uomini come me si deve poter dire: era fatto per i tempi duri e difficili, era fatto per seminare e non per raccogliere, era fatto per dare e non per prendere. Vorrei tanto che, quando non ci sarò più, si dicesse di me quello che Dante disse di Virgilio: facesti come colui che cammina di notte, e porta un lume dietro di sé, e con quel lume non aiuta se stesso. Egli cammina al buio, si apre la strada nel buio ma dietro di sé illumina gli altri”.

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martedì 21 maggio 2019

Giorgio Almirante,XXXI° anniversario dalla scomparsa del Padre della Destra Italiana


GIORGIO ALMIRANTE 22 Maggio 1988 - 22 Maggio 2019
“Non ho voglia di vivere a lungo. Quello che potevo fare di buono l’ho già fatto: ho seminato fede e speranza per tanti anni. Ho esortato al coraggio e alla pazienza un popolo che, se avesse avuto pazienza e coraggio, non sarebbe finito così male. Ho diffuso amore per idee buone e semplici. Di più non potrò mai fare. Ed è bene che uomini come me non raggiungano il successo. Degli uomini come me si deve poter dire: era fatto per i tempi duri e difficili, era fatto per seminare e non per raccogliere, era fatto per dare e non per prendere. Vorrei tanto che, quando non ci sarò più, si dicesse di me quello che Dante disse di Virgilio: facesti come colui che cammina di notte, e porta un lume dietro di sé, e con quel lume non aiuta se stesso. Egli cammina al buio, si apre la strada nel buio ma dietro di sé illumina gli altri”.Grazie Giorgio Almirante per quello che ci hai dato,che ci hai insegnato e che abbiamo cercato e cercheremo di trasmettere ai nostri figli.Ti abbiamo amato,ti ameremo.

Il 22 maggio 1988 ci lasciava Giorgio Almirante. Il popolo del web lo ama: «Un vero italiano»

ll 22 maggio del 1988 moriva Giorgio Almirante, l’arcitaliano per quarant’anni leader della destra italiana. Il suo messaggio, il suo esempio e le sue battaglie hanno lasciato il segno non solo nella storia della comunità della destra ma nell’intera nazione. Domani alle 19,30 alla basilica di Santa Maria in Montesanto (piazza del Popolo, Chiesa degli artisti), a Roma si terrà la Messa in suo ricordo. E sui social è valanga di commenti, riaffiorano emozioni e ricordi personali. Sono linkate le sue frasi più famose che risultano più attuali che mai: «Una cosa che non farei di sicuro è quella di usare violenza di un avversario politico». O ancora: «Un ladro va messo in galera. Se il ladro è uno dei nostri deve avere l’ergastolo». C’è chi posta la frase che pronunciò Indro Montanelli appresa la notizia della sua scomparsa: «Se n’è andato l’unico italiano al quale si poteva stringere la mano senza paura di sporcarsi». In molti pubblicano foto storiche, come quelle dei suoi comizi, migliaia e migliaia di persone in piazza: «Giorgio Almirante: un italiano vero». C’è chi lo ricorda per i suoi occhi carismatici, chi per i le manifestazioni a piazza del Popolo a Roma o a piazza del Plebiscito a Napoli. E chi ancora per la sua lungimiranza e per la sua capacità di anticipare le riforme istituzionali. Il popolo del web lo ama. Mirella ricorda: «Grande politico e uomo onesto. Queste parole me le diceva sempre mio padre che lo adorava…». Narcisio scrive: «Lui sì che riempiva le piazze, con rispetto ed onore!». Luigi non dimentica: «1985, Roma, io c’ero facevo il militare alla Cecchignola, non dimenticherò mai il comizio di Giorgio Almirante. Ho ancora la pelle d’oca. Era un grande». Mentre Dario osserva: «Grande personalità, dopo di lui un vuoto sia per ideali che di valori». E sulla stessa linea Tina: «Che grande statista l’onorevole Almirante, non come questi fenomeni da baraccone che stanno bene solo al circo…». E Flora: «Persona di specchiata moralità e onestà, ci manca». Antonio Giovanni Pietro lo ricorda così: «È sempre nel mio cuore, per me quando veniva a Licata era come un secondo padre e così l’ho difeso fino all’ultimo». Concetta Tina scrive: «Grande uomo come lui nessuno mai. Ho avuto la fortuna di conoscerlo quando venne a Cosenza per un comizio con il mio compaesano Benito Falvo. Un pensiero per un grande uomo, un bacio a lei Donna Assunta. Finché vivremo lo ricorderemo sempre».

sabato 23 marzo 2019

Giorgio Almirante, devastata a Ladispoli la targa a P.zza Giorgio Almirante,inaugurata solo una settimana fa...

Distrutta la targa a Giorgio Almirante a Ladispoli: la denuncia di Fabio Rampelli

Distrutta la targa a Giorgio Almirante a Ladispoli: la denuncia di Fabio Rampelli
E' andata in frantumi la targa dedicata al leader del Movimento Sociale Italiano. Nella notte di venerdì 22 marzo, piazza Giorgio Almirante è stata vittima di un atto vandalico. Il travertino è stato divelto dalla sua cornice metallica.
L'intitolazione della piazza principale a Ladispoli, era stata annunciata dal Sindaco di centrodestra  Alessandro Grando all'indomani delle polemiche scaturite  per un'analoga iniziativa che era stata tentata in Campidoglio. La prima cittadina di Roma, disconoscendo un atto votato anche dalla sua maggioranza, si era rifiutata di dedicare una strada a Giorgio Almirante. 

L'inaugurazione

A Ladispoli la targa era stata inaugurata lo scorso 16 marzo. " Oggi rendiamo omaggio a uno dei politici più importanti della storia repubblicana del nostro Paese – aveva dichiarato in quell'occasione il primo cittadino di Ladispoli – Un politico che ebbe la sensibilità, la delicatezza, l’umanità di mettersi in fila fuori dalle Botteghe Oscure in occasione dei funerali di Berlinguer".

Giorgio Almirante, inaugurata il 16 marzo 2019 a Ladispoli P.zza Giorgio Almirante

Ladispoli: inaugurata piazza Giorgio Almirante, tra le proteste di Anpi e sinistra
La piazza più grande di Ladispoli intitolata a Giorgio Almirante, il leader del Movimento sociale italiano, erede dell'era fascista. Ieri il taglio del nastro alla presenza del sindaco del comune del litorale, Alessandro Grando. "Così come oggi c’è via Enrico Berlinguer, credo che sia giusto che a Ladispoli ci sia anche piazza Giorgio Almirante" ha detto il primo cittadino di centrodestra durante la cerimonia. "Oggi rendiamo omaggio a uno dei politici più importanti della storia repubblicana del nostro Paese – ha detto il primo cittadino di Ladispoli – Un politico che ebbe la sensibilità, la delicatezza, l’umanità di mettersi in fila fuori dalle Botteghe Oscure in occasione dei funerali di Berlinguer". 

martedì 22 maggio 2018

Giorgio Almirante,trent'anni dopo quei tizzoni ardono ancora

Salvo Sottile                                                               22 Maggio 2018
Giorgio Almirante fu un funzionario e poc’altro, nel drammatico frangente in cui i vertici dell’Italia fascista, raccolti nella Rsi, vennero sistematicamente decapitati ed esposti al volgare dileggio popolare. Un conflitto impari e, forse, improvvido aveva prodotto la mattanza della guerra civile, consigliando a quel giovane capo di gabinetto del Minculpop di restare in clandestinità e vendere saponette per sopravvivere. Una quarta fila, niente di più. Troppo giovane per sentire l’obbligo morale di consegnarsi alle bande partigiane e farsi ammazzare come, tra gli altri, fece il suo capo Ferdinando Mezzasoma (“sono un ministro di Mussolini, vado a morire con Mussolini“). Ma l’obbligo di testimoniare e di mantenere ardenti le braci di una Storia che in tanti avrebbero voluto cancellare, si.
Quell’obbligo Almirante lo sentì tutt’intero. Anche in forza di una consapevolezza che non l’avrebbe abbandonato mai. La coscienza, cioè, delle qualità di coloro che aveva avuto dinnanzi, quella fucina di inarrivabili forgiatori di anime coi quali era cresciuto e s’era persino confrontato. Lui lo sapeva e da quella lezione di vita ne fece discendere l’azione politica. Ecco, a trent’anni dalla scomparsa, è giusto rilevare questi dati di realtà e provare a tracciare un percorso non scontato della parabola del primo leader della Destra italiana post-fascista. L’ancoraggio culturale alle radici e la propensione a immaginare un futuro persino diverso da esse: questo è stato Giorgio Almirante. Che quindi un profilo non convenzionale e nient’affatto supino l’avrebbe apprezzato. Perchè quanto a esaltazione dell’ovvio, a glorificazione postuma e a tentativi di piegarne l’opera e la modernità della lezione al contingente, se n’è già letto e se ne leggerà. A cominciare dall’autoctono leccaculismo di ritorno, quello di chi muta scritto e giudizio in forza del cambio di casacca, di testata e di padrone.
Una quarta fila, si sarebbe detto di Almirante. Che però, nell’almanacco di questa Repubblica parlamentare, meritò il suo spazio in forza di una innata signorilità, di una superiore capacità dialettica e di alcune parole d’ordine che si saldarono all’immaginario popolare. E se non può dirsi riuscita la campagna per la “pena di morte” ai terroristi e strategicamente sbagliata la propaganda per il “no al divorzio“, fu entusiasmante il richiamo alla “nostalgia dell’avvenire“, ossimoro per una gioventù capace di sognare e di sentirsi comunità in un’epoca in cui la ubriacatura social era lungi da venire. Così come lo fu la visione di una “nuova repubblica” tratteggiata per rispondere alla crisi della rappresentanza che già si manifestava. Con l’anagrafe patrimoniale per gli eletti e il solitario ostruzionismo alla nascita delle burocrazie delle Regioni e ad ogni spreco di risorse: tizzoni che Almirante, assai prima di ogni altro, innescò. Tizzoni che scaldarono la stagione dell'”alternativa al sistema“. Tizzoni tutt’ora ardenti.
( da Il Secolo d' Italia )

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lunedì 21 maggio 2018

Giorgio Almirante,XXX anniversario dalla scomparsa di un leader irripetibile

Il 22 maggio dello scorso anno titolammo il post " Giorgio Almirante,XXIX anniversario dalla scomparsa di un leader irripetibile ". A distanza di un anno riaffermiamo in maniera ancora piu' ferma,se possibile,che quel maledetto 22 maggio 1988 scompariva un leader veramente irripetibile e si consegnava alla storia un uomo,un simbolo.
Un uomo eccezionale,vero,pulito,coraggioso.In questi 30 anni si e' mostrata la inequivocabile e siderale distanza tra lui e gli omuncoli indecenti che ritengono ancora di rappresentarci.
Dicevamo ancora due anni fa : " Ventotto anni dopo la scomparsa del Capo Storico del Msi - Dn, la Destra, seppur nella importante stagione post missina di Alleanza Nazionale, guidata dal delfino designato da Almirante,Gianfranco Fini,e' in pezzi. Neanche nella peggiore delle ipotesi era prevedibile che, in un periodo cosi' lungo dalla scomparsa del suo leader storico,il tempo non avrebbe prodotto altro riferimento possibile e,sopratutto duraturo, tanto da consegnare alla memoria storica la straordinaria opera di Almirante.Nello smarrimento generale di una comunita' che sembra non credere piu' in un altra Destra possibile oltre il Msi e An, ritorna ora ancora piu' prepotente la figura di Giorgio Almirante. Navigando in rete e sui social ci si imbatte ormai con moltissima frequenza nelle immagini,nei video, nei commenti,quasi sempre nei rimpianti, per il Politico,l'Uomo,tanto da non dare l'idea che siano trascorsi 28 anni.Che sono invece trascorsi.
Sarebbe bello poter scrivere nel suo trentennale  " Giorgio,la Destra smarrita si e' ora ritrovata. "

22 Maggio 2018
Non dobbiamo aggiungere altro.
Giorgio Almirante e' nei nostri cuori ogni giorno.